L'ombretto è indispensabile per creare giochi di luce e vivacizzare lo sguardo: è la parte del make-up che concede più spazio alla creatività, grazie alla gamma pressoché infinita di tonalità e sfumature che si possono creare. Ma in commercio ne esistono di tre tipi, e spesso davanti al bancone della profumeria ci si trova a chiedersi 'quale sarà meglio?'. Ecco una mini-guida dei pro e i contro delle diverse texture.
I più diffusi sono senza dubbio
gli ombretti in polvere, e il motivo è la facilissima applicazione. Difficilmente sbavano, sono facili da stendere perché aderiscono bene alla pelle, e sono semplici da sfumare. L'inconveniente più comune di questo tipo di ombretto è che dopo qualche ora si creano dei grumi di colore tra le pieghe palpebrali, motivo che ci costringe ad averlo sempre a portata di mano per un ritocchino veloce. Inoltre, solitamente sono meno luminosi delle altre texture. Si adattano ad ogni tipo di pelle, ma esigono maggiori ritocchi in età avanzata quando la palpebra non è più liscia.
Gli ombretti in crema al contrario sono splendenti e brillanti, grazie alla base oleosa e alla consistenza soffice che mantiene un leggero effetto bagnato. Si possono applicare facilmente con le dita (e ovviamente con i pennelli da make-up). Il principale inconveniente è che tendono a sbavare, ostacolo superabile con un velo di cipria che fissa il prodotto, ma, va da sé, lo rende meno luminoso. Sono ideali per chi ha la pelle che tende a seccarsi.
Infine,
gli ombretti fluidi sono probabilmente i meno facili da applicare. Simili all'eyeliner per forma e confezione, si stendono con l'applicatore apposito e si sfumano poi con un pennello, ma tendono ad asciugare rapidamente. L'effetto rischia di diventare un pasticcio se non avete una mano davvero esperta, ma il risultato è incredibilmente luminoso e i colori rimangono ultra-vivaci per tutta la giornata. Attenzione con le temperature estive perché rischiano di colare.
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